Era il 27 marzo quando scoprii che qualcuno lassù stava
per farmi un regalo fantastico.
Stava arrivando una piccolissima creatura, un principe che
avrebbe salvato la mia vita.
Sembrava essere una domenica qualunque, anche se “qualunque” non era mai.
Non sapevamo dove andare.
Era così tanta la voglia di stare insieme, troppo poche le ore a disposizione.
Spesso si finiva per non fare nulla, ma andava bene lo stesso.
Era stato infinito il tempo che avevamo perso ma quando capimmo che era altrettanto infinito il tempo da vivere,
ci rilassammo e iniziammo a camminare.
Il tempo era incerto, la macchina andava avanti mentre noi indecisi ipotizzavamo mille itinerari.
Nel frattempo Roma era sempre più vicina.
Eravamo di nuovo al lago. quel lago contenitore di segreti e desideri
Stavolta c’era William con noi.
Ad ogni curva, vedevo il cielo riaprirsi.
Era stato il vento a scacciare le nubi con una forza impetuosa, quasi stizzita.
Denni mi strinse la mano forte: in quel momento pensammo la stessa cosa.
Iniziai a piangere, e mentre lo facevo strinsi ancor di più
La domenica nel nostro lago la sua mano, perché pensai alla data e corrispondeva
esattamente alla data dell’ultima volta che eravamo stati lì.
Era quel famoso 27 marzo, quando sognai ad occhi aperti quello che oggi è divenuto realtà.
Tornammo lì, nel luogo dove espressi a Dio la voglia di avere un bambino.