“L’amore che io ti darò
fa vibrare
i nostri due corpi al ritmo di un unico cuore
e ti raggiungerò e sarò nel vento
che fa incontrare ogni attimo
del tuo e del mio sentimento” (Valerio SCANU)
Mi piaceva ascoltarla nella mia lunga permanenza al mare.
Era il luglio del 2009: l’estate dopo l’intervento.
Nelle giornate meno assolate, la spiaggia rimaneva quasi deserta.
Adoravo quei momenti.
Io non andavo via.
A me piaceva rimanere: riflettere sulla mia vita, su quanto ero successo, su chi ero diventata e, su quanto, la mia esperienza mi avesse cambiato.
Non dovevo assolutamente perdere la mia sofferenza. dovevo custodirla perchè Lei mi aveva arricchito e resa migliore.
Finchè continuerai ad odiarla, non farai altro che colpevolizzare te stessa come se ne fossi responsabile.
Finchè continuerai ad odiarla, rimarrà attaccata alla tua pelle come qualcosa da sconfiggere costantemente, un corpo estraneo da prendere a calci.
io ho fatto diversamente.
Mi mettevo quasi sempre nella stessa postazione. su un scoglio ampio, importante, vicino al mare.
Indossavo il mio I pad fucsia e ascoltavo questo brano.
Si lo sò, sono un’abitudinaria delle cose belle.
Gioivo della bellezza e del trionfo, dell’amore e della vita, della rinascita e di un nuovo inizio.
Eravamo io e il mare,
da sempre,
mio alleato.