Questa pandemia induce alla riflessione, ci fà incontrare con noi stessi.
Ci porta a fare delle valutazioni sulla qualità della nostra vita.
Ci costringe a guardarci negli occhi.
Ci vieta di rifugiarci nel fare shopping con l’amica del cuore, di partire per un week end al mare, ci vieta di andare ad un concerto , a teatro, al cinema, ci vieta di mischiarci tra la folla e ci vieta ogni abbraccio, ogni sguardo se non con una mascherina che stropiccia la faccia e il cuore, a 1 metro di distanza e solo se, si ha la fortuna remota di incontrarsi.
Siamo soli. lontani da amici e parenti, lontani dalla folla ma siamo come non mai, più vicini ai nostri familiari. siano essi 1, 2 o 10.
Ed eccoci qui, a vivere l’inaspettato, ciò che abbiamo sempre dato per scontato..
Anche questi, sono i momenti in cui capisci chi ti vuol bene veramente.
E’ una fase che in qualche modo ho già vissuto e ho visto cose che, con il tempo, mi hanno danno conferme importanti.
Quando stavo male, alcuni dei “migliori” sono scappati via per lasciare spazio a chi mi ha imboccato, accudito, amato, rassicurato. Alcuni di quelli, si chiamavano “meno importanti”.
questa fù una grande lezione di vita!
E quanto ci insegnano le condizioni forzate.
Questa “guerra” ha un paio di cose in comune con il periodo della malattia e, in realtà anch’essa è generata da quest’ultima.
Non sò perchè o forse si, ma si torna ad avere sete di conferme affettive.
Il come stai di un’amica, il buongiorno speciale di tuo figlio, i messaggi di tuo fratello, la telefonata della nonna, l’amore di tuo marito, e di tutte quelle anime che al solo pensiero sono in grado di farti emozionare.
In certi momenti capisci anche quali sono le priorità da dare alla tua vita, i progetti più importanti, i sogni da realizzare, le città che vorresti visitare, il futuro da disegnare.
E se, alla fine del viaggio, riuscirai a specchiarti anche con gli occhi chiusi, allora si, che avrai guardato fino in fondo, dentro di te….