Ho scritto questo libro per chi ha smarrito il coraggio.
per chi ha avuto vicino chi non ce l ha fatta,
o semplicemente per chi avrà la curiosità e il desiderio di leggere la mia storia.
Ho scritto questo libro anche per me,
per quando avrò smarrito i dettagli di quel momento e per tenere custodito in quelle pagine, ciò che rimarrà indelebile sulla mia pelle.
Ho scritto questo libro per mio figlio,
per quando sarà grande
e avrà la curiosità di conoscere
il suo avvincente arrivo sulla terra,
per la mia famiglia che tanto mi è stata vicino,
per gli amici di quel viaggio
e anche per quelli fuggiti via
Ho scritto questo libro
perchè vorrei donare questo mio racconto a tutti quei reparti che odorano di ultimo respiro, dove le urla di disperazione placano ogni nostro superficiale lamento. Vorrei poter accarezzare le guance di quei volti aridi di lacrime per dare coraggio e forza di credere che possono accadere cose che nemmeno la scienza può provare.”
Ho raccontato tutto e se qualche cosa l’ho persa, la dirò qui, come fosse un diario su cui annotare momenti.
Vi parlerò del momento in cui ci siamo accorti dell’ospite inatteso, di quanto mi abbia sconvolto la vita, di come ho imparato a conoscere e a convivere con il dolore, di come sia cambiato il mio aspetto rapidamente.
Vi racconterò della mia pancia che cresceva di pari passo con il “male”, e poi delle mie gambe che non si muovevano più e di come, la sedia a rotelle potesse farmi sentire “scomoda” pur stando seduta”, di come la forchetta, il telefono o qualsiasi oggetto mi iniziò a sfuggire dalle mani e poi tanto altro ancora.
“Ho scalfito nel mio cuore le mani che mi strapparono mio figlio dal petto, il mio corpo buttarsi a terra per protesta, le giornate in cui sentivo solo il mio respiro, in cui sentivo solo il suono delle macchine attaccate al mio corpo in un restante silenzio tombale, gli applausi nei corridoi quando tornai a camminare con le mie gambe, la potenza delle storie dei miei compagni di reparto, tutti gli strumenti spietati che ospitai nella mia testa e quella mattina di pasqua quando improvvisamente, al rintocco delle campane i miei occhi tornarono a guardare il mondo.”
Questi ed altri momenti, e tutte le emozioni che ne scaturirono, sono nelle pagine del mio libro, quello che vorrei leggeste.
Sarebbe bello che mi seguiste in questo blog e sarebbe bello che in una sera qualunque, vi appassionaste a leggere le mie pagine, per capire come sono arrivata alla mia seconda vita e addormentarsi con la voglia di lottare… la stessa, che ho avuto io, in quel tempo non molto lontano…..”
“La vita è atroce per la sua immensa bellezza
e in ogni cosa che accade,
non dobbiamo mai sentirci vittime o carnefici
perché esiste sempre e comunque
un senso”
un forte abbraccio
.…………..e buona lettura
ALESSIA